Si può prevedere quanto tempo è “rimasto”?

Nel momento in cui si svelano le metastasi, si può solo sapere che la situazione è diventata preoccupante in quanto la guarigione in generale non è più possibile. Ma non si può sapere come la malattia evolverà da quel momento in poi. FIGURA 24

Fig 24. La difficoltà a prevedere come andranno le cose: dal decorso accelerato che lascia spazio a pochi tentativi, alla risposta completa …ed oltre L’iniziale rimozione del tumore primitivo (il cerchietto bianco) non ha avuto successo per la presenza di metastasi non visibili al momento dell’intervento. Queste, crescendo, col tempo sono diventate visibili (il cerchietto bianco della recidiva). La terapia medica iniziata, detta di prima linea, (chemio, ormono, immunoterapia o terapie biologiche) può essere più o meno efficace. Se funziona bene, il tumore risponde riducendosi, a volte addirittura scomparendo. Se no, può rimanere fermo, stabilizzandosi o continuando a crescere nonostante la cura. La diversa efficacia delle cure determina il decorso più o meno favorevole della malattia.

 

  1.  A volte, raramente, la malattia assume un andamento “fulminante”:  1-2 mesi ed il paziente si trova in condizioni terminali.
  2.  Molto spesso la malattia va avanti per periodi di 1-5 anni prima di arrivare alla fase più avanzata quando le cure non funzionano più.
  3.  Altre volte la malattia segue un andamento poco aggressivo e, 5-8 anni dopo la diagnosi, il paziente sta ancora molto bene con poca malattia ed ha un orizzonte relativamente sereno davanti a sé.
  4. Infine esiste anche la possibilità della risposta completa (cioè la progressiva scomparsa del tumore trattato con terapie che sono risultate particolarmente efficaci in quel caso); anche in questi casi purtroppo, solitamente la malattia riprende dopo un certo tempo, ma alcune rare volte, la malattia non ricade più e dopo alcuni anni si può parlare di guarigione.

La FIGURA 24 descrive i diversi possibili decorsi della malattia. All’inizio della fase metastatica, sbilanciarsi, pronunciando sentenze che comportano previsioni di vita di pochi mesi, è quindi un errore come pure lanciare ipotesi ottimistiche oltre misura.

Non si può essere certi di nulla senza la prova del tempo, cioè di come evolve la malattia nei primi mesi di terapia.

Esistono siti online che consentono di stimare la prognosi, https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/cancer/in-depth/cancer/art-20044517;

https://www.mskcc.org/nomograms/

basati su medie derivanti da ampie casistiche, ma l’applicabilità di queste medie al caso singolo in questione presenta il solito problema delle medie: media 50, ma il caso può avere 1 o 100…è evidente che la media aiuta poco.

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