Come è possibile? stava bene e ora dicono che non c’è più nulla da fare

Oltre alla possibilità che un paziente sia in fase avanzata metastatica già al momento della diagnosi, nell’universo delle condizioni riferite come “hanno appena trovato un tumore” ce n’è una che sembra incredibile. Quando cioè un paziente in ottime condizioni fino a poco tempo prima, passa da essere del tutto sano ad una condizione quasi terminale nell’arco di 1-2 mesi. Per fortuna questa evenienza è molto rara.

Questi sono i casi in cui già alla diagnosi sono presenti metastasi cosiddette massive (molto grandi) in organi vitali come il cervello il fegato od il rene di cui compromettono le funzionalità. E se il fegato ed il rene non funzionano, somministrare terapie antitumorali può risultare letale.

Quindi siamo in condizione di stallo:

  • c’è una malattia che cresce rapidamente;
  • è già disseminata con metastasi, quindi non è possibile eliminarla con l’intervento chirurgico;
  • l’unica speranza è rallentarne la crescita e ridurla con la terapia antitumorale;
  • che però non si può fare perché risulterebbe tanto tossica da uccidere il paziente perché rene e fegato non funzionano.

 

È una condizione terminale.

Come è possibile che si verifichi? Possiamo fare alcuni conti che ne rendono ragione. (FIGURA 7)

 

Fig.7 Il tumore cresce lentissimamente per anni, poi in poco tempo cresce rapidamente fino a dimensioni incompatibili con la vita La rapidissima crescita del tumore negli ultimi mesi è solo apparente. Infatti, anche se la velocità di crescita rimane costante, per esempio, 3 mesi, un conto è raddoppiare 1 mm (non ci si può accorgere del raddoppio perché la lesione non è visibile sotto 0.5-1cm), un altro è raddoppiare 5 cm che produce una massa di 10 cm, causa di enormi problemi.
  1. Il tempo di divisione delle cellule tumorali (tempo in cui un tumore può raddoppiare le sue dimensioni) può essere molto rapido, diciamo di un mese invece dei tre mesi che rappresentano la velocità media di raddoppiamento di un tumore. DA QUANTO TEMPO C’È IL TUMORE?
  2. Il tumore può non vedersi finché non raggiunge almeno 1 cm, ma in genere non causa disturbi finché non è almeno 2 o 3 cm per tumori della mammella o altri tumori superficiali (linfonodi, cute ecc), e almeno 3-5 cm per localizzazioni agli organi interni come polmone, colon, pancreas, stomaco ecc.
  3. Da quando si avvertono sintomi a quando si ottiene la conferma della malattia con TAC ed altri esami come minimo passano 3-6 settimane (spesso molto più tempo).
  4. Poi ci sono i tempi per decidere se fare o meno la biopsia e gli eventuali tempi di analisi della biopsia.

Ecco che da un nodulo di 4 cm, in 2 mesi, si passa ad 8 e poi 16 cm attraverso due raddoppiamenti successivi. (FIGURA 7)

Sedici cm è una massa molto grossa che spesso compromette la funzionalità dell’organo in cui si sviluppa. Se questa è l’unica massa presente si può tentare un intervento chirurgico, ma in genere quando si verificano queste condizioni di malattia così aggressiva, il processo coinvolge molte metastasi oltre al tumore primitivo, il che spiega la situazione drammatica descritta. NON SI POTEVA SCOPRIRLO PRIMA ?

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