L’impatto del covid sull’oncologia

In questo periodo di covid chi ha altri problemi medici si preoccupa giustamente di poter essere trascurato. Il problema in effetti esiste.

Con questa news lo affronto in 4 punti. Prima riassumo i numeri del covid ad oggi, poi spiego come questi numeri hanno impattato sull’oncologia; poi accenno ad uno studio inglese che ha cercato di illustrare le conseguenze di questo impatto, ed infine farò una riflessione generale sulla situazione.

Primo punto: i numeri del covid. Personalmente sono in difficoltà a mettere nella giusta prospettiva numeri come 85.000.000 di malati o 1.800.000 morti che si riferiscono ai numeri del covid sull’intero pianeta. Fanno molta impressione ma non riesco a comprenderne tutta la portata se non li calo in un contesto più completo. Limitiamoci alla prospettiva italiana. Prima del covid in italia c’erano circa 1500 morti ogni santo giorno. Di questi, 500 erano e sono per tumori, circa 600 per infarto o ictus e gli altri 400 per incidenti, diabete, polmoniti, ecc. Poi è arrivato il covid con altri 500 morti ogni giorno, per lo meno per lunghi periodi fino ad oggi. Questo significa il 30% di morti in più ogni giorno. È chiaro che questo ha avuto un fortissimo impatto sul sistema. E questo è il primo punto.

Secondo punto: l’impatto di questi numeri sull’oncologia. Ho scelto 3 articoli usciti negli ultimi 3 mesi sui migliori giornali di oncologia, cioè ‘Nature’, ‘Lancet oncology’ e ‘Journal of clinical oncology’ perché i numeri presentati in questi articoli coincidono con report parziali che vengono da varie fonti locali italiane. Ecco i numeri dei 3 articoli. Un terzo dei pazienti ha avuto un cambio nella terapia; gli screening, cioè quei test fatti per fare la diagnosi precoce di tumore, si sono ridotti nel periodo covid del 50-90%; i test diagnostici hanno avuto una riduzione del 37% ed infine Il numero di terapie iniziate nel periodo covid rispetto a quelle fatte nello stesso periodo dell’anno precedente e’ stato del 22-37% inferiore. Quindi il secondo concetto illustrato è quello che i numeri del covid hanno avuto un forte impatto sui numeri dell’oncologia.

Il terzo punto riguarda uno studio inglese pubblicato su ‘Lancet’ che ha cercato di prevedere quali saranno le conseguenze di tutto questo sulla mortalità per tumore nei prossimi 5 anni. E lo studio conclude che ci sarà un incremento di mortalità per i tumori del Colon mammella e polmone dal 6-16% come conseguenza del ritardo diagnostico o mancati screening.

L’ultimo punto riguarda una mia osservazione generale che non ho ancora sentito fare in televisione. Da una prospettiva di salute pubblica, possiamo trovare motivi di conforto nel pensare che cosa sarebbe successo se i vari sistemi sanitari nazionali non avessero dedicato risorse da altre patologie alla pandemia. Infatti basta guardarsi indietro. Nel 1330 la peste nera nel mondo di allora senza medicine ed assistenza ha ucciso circa 200.000.000 di persone che rappresentavano un quarto dell’intera popolazione mondiale di allora. Sarebbe come se oggi la pandemia avesse provocato 2.000.000.000 di morti invece dei quasi 2 milioni. Questo perché c’è stata la reazione dei sistemi sanitari, ci sono gli antibiotici, il cortisone, le cure intensive. Vista l’eccezionalità della situazione questo storno di risorse da una patologia all’altra non poteva essere evitato. Ora corriamo ai ripari perché c’è modo di recuperare il terreno perduto.

In un prossimo commento vedremo come ha reagito l’oncologia, che cosa ha imparato e come si è attrezzata per far fronte a questa situazione.

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