Da circa un mese, cioè da quando è diventato disponibile il vaccino Pfizer e Moderna i nostri pazienti ci chiedono spesso se lo devono fare o no. Sono impliciti due timori: il primo è che possa essere dannoso; il secondo è che non funzioni in condizioni di immunodepressione che spesso si incontra nel paziente con tumore.
Mentre la prima preoccupazione è del tutto infondata (al di là delle rarissime reazioni allergiche, rischi non ce ne sono) e mi sentivo quindi di rassicurare al 100% i pazienti, la seconda, cioè farlo inutilmente era per me più plausibile.
Finalmente viene in soccorso una importante nota dell’ASCO, pubblicata 3 giorni fa che rappresenta il pensiero dei massimi esperti internazionali ed è molto chiara pur riconoscendo che dati non ce ne sono perché le sperimentazioni sul vaccino non sono state fatte sui pazienti con tumori. Due sono i messaggi:
- Primo, ai pazienti che hanno avuto un tumore ed hanno ricevuto cure antitumorali in passato ed ora ne sono fuori è fortemente raccomandata la vaccinazione.
- Secondo, ai pazienti che ora stanno ricevendo terapie antitumorali si raccomanda lo stesso la vaccinazione anche se è probabile che la protezione sia leggermente inferiore rispetto a quella che si ha nell’individuo sano.
L’indicazione al vaccino è quindi netta e la decisione di farlo o non farlo non deve quindi essere ulteriore fonte di ansia per questi malati. Sarà questo quindi il messaggio che da domani darò ai miei malati.