La risposta completa: è anche possibile che il tumore vada via completamente grazie alle terapie mediche

Gli obiettivi delle cure mediche (chemioterapia, ormonoterapia, immunoterapia ecc), nel paziente con malattia disseminata o comunque inoperabile sono quelli di contrastare il tumore nella speranza di mandarlo indietro, stabilizzarlo, renderlo meno aggressivo ed in alcuni casi anche “eliminarlo completamente.

Quest’ultima evenienza è abbastanza rara (1-15%) e dipende molto dal tipo di tumore: tecnicamente si parla di risposta completa, che significa non vedere più alcun segno di malattia (assenza di sintomi, TAC normale, marcatori normali), FIGURA 17, 19, 20. È il risultato migliore e più fortunato del trattamento antitumorale.

Fig 17. Le possibili evoluzioni del tumore dal momento della comparsa delle metastasi. Purtroppo anche se la cura inizialmente funziona arriva un momento in cui il tumore ricresce Nel caso illustrato, l’iniziale rimozione del tumore primitivo (il cerchietto bianco) non ha avuto successo per la presenza di metastasi non visibili al momento dell’intervento. Queste, crescendo, col tempo sono diventate visibili (il cerchietto bianco della recidiva). La terapia medica iniziata, detta di prima linea, (chemio, ormono, immunoterapia o terapie biologiche) può essere più o meno efficace. Se funziona bene, il tumore risponde riducendosi. Se no, può rimanere fermo, stabilizzandosi o continuando a crescere nonostante la cura. La diversa efficacia delle cure determina il decorso più o meno buono della malattia.
Fig 19. La prosecuzione delle cure dopo la prima valutazione
Fig. 20 Il risultato migliore delle cure: la risposta completa Il caso illustrato rappresenta il vero motivo per cui si fanno le cure anche in caso di malattia avanzata: la possibilità che il tumore scompaia grazie alle cure. Purtroppo le probabilità che questo succeda sono molto poche, ma quando succede, esiste la possibilità che la malattia non ritorni più (guarigione) anche se la ripresa della malattia dopo la risposta completa è di gran lunga più frequente.

Purtroppo nella grande maggioranza dei casi, nonostante la risposta completa, alcune cellule tumorali resistenti sopravvivono. Dopo qualche tempo quindi cominciano a crescere nuovamente rendendosi di nuovo visibili (ricaduta), FIGURA 20.

Ma l’evoluzione può anche prendere un’altra piega, molto più favorevole: un certo numero di pazienti che vanno in risposta completa, non ricadono più. In questi, contro ogni “dogma dell’oncologia”, sarà raggiunta la guarigione (FINALMENTE SI PARLA DI GUARIGIONE) nonostante la malattia fosse disseminata all’inizio delle cure.

La risposta completa è un evento abbastanza raro (1 – 15% dei casi). Ma quando avviene è festeggiato con grande entusiasmo perché accende le speranze. Segna il ritorno alla vita senza malattia.

Nei casi di risposta completa indotta da chemioterapia, in genere si continua la stessa terapia per altri 2-3 mesi per consolidare il risultato. Poi si smette, perché continuare aumenterebbe solo la tossicità della terapia senza aumentarne l’efficacia. Tuttavia, se la terapia che ha indotto la risposta completa era a base di ormoni, immunoterapici o farmaci a bersaglio molecolare, di solito la terapia viene continuata per lunghi periodi (vari mesi / anni) perché in generale la tossicità di questi farmaci è molto inferiore a quella della chemioterapia.

La risposta completa è sempre il vero obiettivo con cui si iniziano le cure antitumorali In alcuni tumori la possibilità di risposta, cioè di controllo della crescita e di riduzione delle dimensioni del tumore, è del 70%, 10%-15% dei quali ottengono la risposta completa. Altri hanno solo il 30-40% di possibilità di risposta alle cure, ed in questi casi le risposte complete avvengono in meno del 3-4%. Tuttavia la risposta completa rimane sempre l’obiettivo principe di tutte le cure in tutti i pazienti, anche quando le possibilità sono molto basse.

Se non ci fosse questa speranza sarebbe più difficile accettare le cure per la fase avanzata dei tumori. E sono i casi di risposta completa che danno carica e speranze a tutti gli altri pazienti.

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