Il trattamento iniziale a seconda dello stadio

Una volta fatta la diagnosi e la stadiazione, si iniziano le cure contro il tumore. (FIGURA 5) (IN QUANTI MODI SI POSSONO CURARE I TUMORI?)

Fig 5. Le cure dei malati di tumore

Queste possono prendere 4 strade distinte:

  1. l’intervento chirurgico
  2. una terapie medica (in genere chemioterapia) seguita dall’intervento
  3. una radioterapia o chemio-radioterapia al posto dell’intervento
  4. solo una terapia medica (chemioterapia, ormonoterapia, terapie biologiche) in quanto la malattia non è guaribile con l’intervento o altre terapie ad azione locale.

La scelta delle 4 modalità dipende dal tipo di tumore in questione e dalla stadiazione, ma la distinzione tra le prime tre modalità e la quarta è netta: le prime 3 mirano comunque ad eliminare completamente il tumore perché le condizioni di malattia limitata lo consentono (stadi iniziali). Quindi il loro intento viene chiamato ‘RADICALE’ (eliminazione completa).

La quarta invece, dipende dal fatto che la malattia è allo stato avanzato già al suo esordio (stadi avanzati). Non si può più eliminare con interventi locali e la terapia mira a frenare la crescita e far regredire il tumore, che però non può più essere eliminato. Queste terapie sono dette ‘PALLIATIVE’. Salvo naturalmente i casi che fanno eccezione. (FIGURA 4) (PERCHÉ LO STADIO È COSÌ IMPORTANTE?)

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Fig 4. Gravità dei tumori: le tre categorie di pazienti La stadiazione dei tumori è importantissima perché consente di distinguerli in guaribili ed inguaribili. Salvo eccezioni, quando i tumori sono ancora localizzati sono guaribili, quando sono disseminati a vari organi nel corpo, no. Tuttavia, grazie ai successi delle terapie innovative, questa grossolana distinzione dei pazienti in due gruppi (guaribili ed inguaribili) sta diventando sempre più sfumata. Infatti, un numero sempre crescente di pazienti che in base alla classica distinzione venivano ritenuti non guaribili, ora, a distanza di 3,5,7 anni dalla diagnosi sono in vita e stanno bene. Sta quindi emergendo una classe di pazienti intermedia tra le due categorie guaribili/inguaribili in cui la malattia rimane bloccata per periodi tanto lunghi da far sperare nella guarigione, anche se all’inizio la malattia era già diffusa a vari organi.
  1. A volte il tumore è allo stadio molto iniziale (“localizzato”) quindi si può direttamente asportare chirurgicamente senza altre terapie. Altre volte, è così piccolo che si può asportare ambulatoriamente con un semplice intervento in anestesia locale.
  2. Altre volte, l’estensione locale è così ampia che non si può asportare chirurgicamente al momento della diagnosi, ma lo si può rimuovere chirurgicamente in un secondo tempo se si ottiene una riduzione delle dimensioni grazie alle terapie mediche con o senza la radioterapia. Quest’ultima condizione che si verifica sovente nei tumori del polmone, del retto, dell’utero, del pancreas, definita “localmente avanzata”, in genere è una situazione più difficile di quella del tumore ben localizzato.
  3. Altre volte ancora, la ricerca ha chiarito che l’uso della sola radioterapia (che funziona solo localmente) o della radioterapia combinata con la chemioterapia dà la stessa efficacia dell’intervento chirurgico in termini di possibilità di guarigione. Per cui queste soluzioni alternative per gli stadi localizzati o localmente avanzati possono essere preferibili, soprattutto quando il rischio operatorio è alto.
  4. Infine, di fronte alla malattia avanzata, disseminata, stadio 4, si inizia una terapia medica senza intervento.

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